Il palazzo Medici Riccardi si trova nel pieno centro fiorentino ed è un opera realizzata dall’architetto Michelozzo, commissionata da Cosimo il Vecchio.
Inizialmente la realizzazione dell’edificio fu affidata a Brunelleschi, ma essendo il suo un progetto troppo sfarzoso si pensò che la magnificenza della struttura avrebbe potuto scatenare l’ira dei cittadini.
Cosimo incaricò così Michelozzo, architetto valido ma senza dubbio più discreto, il quale realizzò un palazzo a forma cubica dall’aspetto esterno imponente, ma sicuramente più sobrio. Progettò un cortile centrale con colonne corinzie, ispirandosi a elementi appartenenti all’arte classica e a Palazzo Rucellai realizzato da Leon Battista Alberti quasi contemporaneamente.
Il palazzo è situato in un punto strategico della città: si trova, infatti, fra l’incrocio di Via Larga (l’attuale Via Cavour), Via de’ Gori, vicinissimo alle chiese protette della famiglia (San Lorenzo e San Marco) ed infine a due passi dal Duomo. Tutte queste zone danno vita al così detto “quartiere Mediceo”.
La caratteristica ricorrente nel palazzo è la sobrietà accostata all’eleganza. Michelozzo utilizza il bugnato, una lavorazione muraria costituita da blocchi di pietra sovrapposti a file sfalsate, lavorate in maniera tale che alcuni massi sembrano arretrati rispetto ad altri. Questa tecnica era, nel Medioevo, riservata ai palazzi pubblici dove aveva sede il governo cittadino.
Il cortile è creato seguendo un gioco di simmetrie che di fatto non esistono. L’ordine è composto da un portico con colonne e capitelli compositi ed è concluso con un fregio con medaglioni contenenti gli stemmi medicei.
LA CAPPELLA DEI MAGI di Benozzo Gozzoli
All’interno del palazzo si realizzarono numerose decorazioni. Una delle più conosciute è sicuramente la Cappella dei Magi, un famoso ciclo di affreschi situati nel piano nobile dell’edificio ad opera di Benozzo Gozzoli, allievo di Beato Angelico.
Le tre pareti principali rappresentano la cavalcata dei Magi, un soggetto religioso usato come pretesto per rappresentare tutta la serie di ritratti e personaggi politici appartenenti alla famiglia Medici.
Gli affreschi si sviluppano scenograficamente attorno allo spettatore dando l’impressione di poter ammirare il corteo rappresentato senza interruzioni. Il piccolo spazio di lavorazione era la cappella privata della famiglia.
Alla fine del quattrocento, le raccolte artistiche della casata dei Medici erano conservate all’interno della residenza come il David di Donatello collocato nel cortile, le opere di Paolo Uccello, Botticelli, Verrocchio, il Pollaiolo e molti altri.
I giovani artisti venivano addirittura ospitati all’interno della reggia, ad esempio Michelangelo visse la propria adolescenza a Firenze per studiare. Si creò, quindi, un ambiente di ampio respiro culturale che favorì l’affermarsi dell’arte rinascimentale.
Con la morte di Lorenzo nel 1492 si concluse un’era per tutta la città. Numerose rivolte da parte dei cittadini portarono al saccheggio del palazzo confiscando i beni in nome della repubblica.
Dopo vari passaggi di proprietà all’interno della famiglia Medici, il palazzo venne venduto da Ferdinando II a una ricca famiglia di banchieri, i Riccardi.
Fino a tutto il seicento vennero compiute numerose trasformazioni conservando però lo stile e la morfologia caratteristica del quattrocento, principalmente dimostrando rispetto verso il lavoro compiuto da Michelozzo quasi duecento anni prima.
Il palazzo venne ampliato perdendo così la sua originale forma cubica. Il piano terreno venne decorato con putti di stucco, tecnica molto in voga che caratterizzò il barocco fiorentino.
La galleria al primo piano fu realizzata nel 1685 la quale, pur non avendo delle dimensioni eccezionali, è famosa per la grande volta dipinta da Luca Giordano. Rappresenta l’apologia della famiglia Medici, protettori e benefattori della famiglia Riccardi. Lo spettatore è catturato dal gioco di prospettiva dato dalle sfumature e dalla luminosità coerenti con la luce del giorno che filtra attraverso le grandi finestre donando dei veri e propri giochi illusionistici.
Fu inoltre creata la Biblioteca Riccardiana come sede delle raccolte librarie della famiglia, anche questa affrescata da Luca Giordano. Furono, oltretutto, riorganizzati gli ambienti interni rialzando i soffitti e decorando le pareti.
La famiglia Riccardi visse nel palazzo per circa due secoli, conosciuta per essersi guadagnata nel corso del tempo il nome di una delle famiglie più ricche e influenti del panorama fiorentino.
La creazione del Museo all’interno di Palazzo Medici Riccardi risale al 1939. Durante il periodo fascista illustrava la storia della famiglia Medici con un’impostazione celebrativa, quasi a voler utilizzare la fama del passato per una propria propaganda politica.
Nel 1966 l’alluvione danneggiò l’allestimento e furono necessari importanti restauri anche se alla fine dei lavori non si ritenne necessaria la riapertura del Museo.
Intorno al 2000 è stata realizzata una spiegazione multimediale per preparare i visitatori alla Cappella dei Magi con informazioni in varie lingua.
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