Raffaello Sanzio, alla Galleria degli Uffizi, ecco cosa puoi ammirare nel museo fiorentino.
maestro di Urbino, è uno degli artisti italiani più noti e amati al mondo. Originario di Urbino, le sue opere sono presenti in diverse città italiane, tra cui Roma e Firenze. Alla Galleria degli Uffizi, è presente una sala dedicata proprio all’artista, la Sala di Raffaello. Qui sono conservate alcune sue opere molto significative, tra cui La Madonna del Cardellino, un Autoritratto e alcuni suoi ritratti molto significativi.
CHI É RAFFELLO SANZIO
Raffaello nasce a Urbino nel 1483 e fu il primo ed unico figlio di Giovanni Santi e di Magia di Battista di Nicola Ciarla. Il cognome “Sanzio” infatti non è che una delle possibili declinazioni di “Santi”, in particolare deriva dal latino “Sancti”, con cui Raffaello sarà poi solito, nella maturità, firmare le sue opere. La madre morì pochi anni dopo e il padre si risposò con una certa Berardina di Piero di Parte.
Raffaello apprese probabilmente i primi insegnamenti di disegno e di pittura dal padre che aveva una fiorente bottega ad Urbino, ma all’età di 11 anni suo padre morì. L’apprendistato di Raffaello avvenne a Perugia, nella bottega di Pietro Vannucci, detto il Perugino, uno dei più noti artisti del XVI secolo. Il giovane artista dimostrò un talento precoce tanto che, ancora diciottenne, gli vennero commissionate opere dai più importanti signori umbri. Verso il 1503 l’artista dovette intraprendere una serie di brevi viaggi che lo portarono ai primi contatti con importanti realtà artistiche.
Oltre alle città umbre e alla nativa Urbino, visitò quasi sicuramente Firenze, Roma e Siena. Si trattò di brevi viaggi, magari di qualche settimana, non possono essere definiti veri e propri soggiorni. A Firenze vide forse le prime opere di Leonardo da Vinci, a Roma entrò in contatto con la cultura figurativa classica, a Siena aiutò l’amico Pinturicchio, ben più anziano e in pieno declino, a preparare i cartoni per degli affreschi della Libreria Piccolomini. Raffaello si trovava a Siena, quando gli giunse notizia delle straordinarie novità di Leonardo e Michelangelo impegnati rispettivamente agli affreschi della Battaglia di Anghiari e della Battaglia di Cascina.
Desideroso di mettersi subito in viaggio, si fece preparare una lettera di presentazione da Giovanna Feltria, sorella del Duca di Urbino e moglie del Duca di Senigallia, con la speranza di ottenere qualche commissione ufficiale a Firenze.
RAFFAELLO PRIMA A FIRENZE POI A ROMA
Appartengono al soggiorno fiorentino la serie di Madonne con Bambino, uno dei soggetti al quale Raffaello pare fosse molto legato. Particolarmente famose sono la Madonna del Belvedere (1506), la Madonna di Esterhazy (1508) e la Madonna del Cardellino (1506) oggi esposta alla Galleria degli Uffizi.
Verso la fine del 1508 arrivò per Raffaello la chiamata a Roma da Papa Giulio II che cambiò la sua vita. Lo stesso papa aveva messo in atto una straordinaria opera di rinnovo urbanistico e artistico della città in generale e del Vaticano in particolare, chiamando a sé i migliori artisti sulla piazza. Qui affiancò una squadra di pittori provenienti da tutta Italia per la decorazione dei nuovi appartamenti papali, le Stanze. Le sue prove piacquero così tanto al Papa che decise di affidargli tutta la decorazione dell’appartamento, oggi conosciute come le famose “Stanze di Raffaello” presso i Musei Vaticani. Per far fronte alla sua crescita di popolarità e alla conseguente mole di lavoro richiesto, Raffaello mise su una grande bottega, strutturata come una vera e propria impresa, capace di dedicarsi a incarichi sempre più impegnativi e nel minor tempo possibile, garantendo comunque un alto livello qualitativo. Prese così all’apprendistato non solo garzoni, ma anche maestri già affermati e di talento. Raffaello fu anche un importante architetto: dal 1514 lavorò al cantiere per la costruzione della Basilica di San Pietro in Vaticano. Raffaello morì la notte del venerdì santo del 1520, a soli 37 anni. Secondo lo storico Vasari Raffaello morì per una febbre causata da “eccessi amorosi”. Il suo corpo oggi è conservato nel Pantheon a Roma.
LA SALA DI RAFFAELLO AGLI UFFIZI
Nella Sala di Raffaello agli Uffizi è conservata una delle sue importanti opere appartenenti appunto al periodo del suo soggiorno fiorentino, la Madonna del Cardellino. Il dipinto fu realizzato per Lorenzo Nasi, ricco commerciante di panni di lana, in occasione del suo matrimonio con Sandra Canigiani, donna appartenente all’alta borghesia di Firenze. In primo piano è dipinta la Vergine che tiene il libretto con la mano del braccio sinistro appoggiato alla sua gamba. Di fronte a lei, tra le sue gambe, si trova Gesù Bambino. Il piccolo ha il piedino appoggiato sopra quello della Vergine come a cercare protezione. Sulla sinistra è raffigurato San Giovannino, lui si appoggia sulla gamba destra della Vergine ed ha in mano un cardellino. I personaggi sono immersi in un ampio paesaggio fluviale dall’orizzonte contornato di alberelli e da un ponte a sinistra. L’occhio dell’osservatore non può non soffermarsi sull’espressione della Madonna che comunica un profondo amore materno, oppure sugli sguardi di San Giovannino e di Gesù Bambino, colti nella loro dolce tenerezza.
Un’altra importante opera di Raffaello esposta alla Galleria degli Uffizi nella sala a lui dedicata è l’Autoritratto (1504-1506). Come tipico degli autoritratti, il soggetto guarda direttamente negli occhi dello spettatore, però è originale la torsione del busto. La figura è infatti colta mentre, girata di lato, ruota il viso con un notevole effetto dinamico. Il vestito è scuro e anche la berretta, abbigliamento che si ritrova nei ritratti di molti altri pittori dell’epoca come il Perugino e Lorenzo di Credi. I capelli sono lunghi, il volto ovale, giovane e fresco, con un’espressione seria e composta. Gli occhi sono laconici, le sopracciglia sottili, il naso longilineo, le labbra carnose e il mento con la fossetta.
Esposti alla Galleria degli Uffizi, nella sala dedicata a Raffaello, ci sono anche alcuni ritratti dell’artista. Molto famosi sono i ritratti di Agnolo Doni e della moglie Maddalena Strozzi. I ritratti vennero commissionati dallo stesso Agnolo Doni, ricco mercante e mecenate fiorentino, lo stesso che aveva commissionato a Michelangelo il Tondo Doni. Il soggetto è ritratto a mezza figura, seduto su un balcone che rivela, oltre il parapetto, un magnifico panorama naturale. Lo sguardo dei due personaggi è rivolto verso lo spettatore ed è caratterizzato da una sciolta naturalezza. La sua condizione di ricco borghese è testimoniata dalla ricercatezza dell’abito, dagli anelli alle mani e dai gioielli indossati dalla signora Maddalena. Questi dettagli, seppur molti e minuziosi, non rubano mai la scena al volto del protagonista e al suo stato d’animo.
Appartengono alla collezione dei ritratti di Raffaello agli Uffizi anche il ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de Medici e Luigi de Rossi, il ritratto di Elisabetta Gonzaga, il ritratto di Guidobaldo da Montefeltro
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La Galleria degli Uffizi ospita la più vasta collezione di dipinti dal periodo romanico al XVIII secolo. Ancora oggi gli Uffizi ospitano celebri capolavori esposti in ordine cronologico